Il Museo Archeologico Genna Maria ha sede in uno storico palazzetto costruito nella seconda metà dell’Ottocento, un tempo adibito a banca del grano. Inaugurato nel 1982, conserva una delle più importanti collezioni della Sardegna.
Il piano terra ospita, tra le centinaia di reperti, il notevole ritrovamento effettuato nell’abitazione più grande del villaggio nuragico, abitato da un centinaio di persone dedite all’agricoltura, all’allevamento e alla caccia. Variegate anche le attività femminili, testimoniate dalle fusaiole per i tessuti e dalle macine per i cereali. Particolari le pintadere usate per la decorazione del pane votivo, i vasi piriformi e i contenitori delle acque sacre. Sono conservati tantissimi oggetti di dominio del fuoco, quali portabraci, alari, fornelli portatili, oltre a vari strumenti in bronzo, tra cui falcetti e pugnali. Tra gli oggetti più curiosi vi è un biberon per l’allattamento dei neonati.
Al piano superiore sono esposti in varie sale manufatti riferiti a un ampio arco cronologico che va dal Neolitico alla fase Medioevale, rinvenuti oltre che nelle campagne di Villanovaforru, nell’intero territorio della Marmilla. La sala punico-romana conserva il ricchissimo corredo votivo funerario ritrovato all’interno del nuraghe, testimonianze funerarie di varie località e una sezione dedicata alla molitura, che permette ai visitatori di conoscere e azionare diversi sistemi di macina utilizzati nell’antichità.
Tutte le sale del Museo sono accessibili ai diversamente abili ed è presente una Sezione Tattile per non vedenti. Recentemente sono state installate tre postazioni multimediali con ricostruzioni 3D del nuraghe che, grazie a coinvolgenti video, illustrano l’evoluzione cronologica del monumento. Di fianco al museo, in un’antica casa tipica, trova spazio un’ampia sala mostre temporanee, dedicata a esposizioni artistiche di vario genere.