Questo tratto di costa della Sardegna sud-occidentale, esteso per circa 10 chilometri, racchiude la maggior parte degli elementi più significativi delle morfologie costiere dell’isola.
Qui possiamo osservare falesie calcaree del paleozoico, spiagge sabbiose e ciottolose, affioramenti di scisti del cambriano e il complesso delle puddinghe rosso-violacee dell’ordoviciano (rocce sedimentarie). Si presenta con un andamento di forma irregolare, ricadendo territorio comunale di Iglesias e delle sue frazioni.
L’area ha un notevole interesse, dal punto di vista faunistico, per la presenza di numerose specie di uccelli tutelati dalla direttiva habitat, come, ad esempio, il Falco pellegrino.
Per quanto riguarda la flora si osserva la presenza di formazioni vegetali uniche in tutta Europa, alcune delle quali endemiche della Sardegna. Tra le varie specie ricordiamo il limonio, il finocchio di mare e la ginestra.
L’alto valore di biodiversità conferisce all’area rilevanti qualità ambientali, di interesse a livello europeo. Inoltre questo tratto di costa ha una notevole importanza storico-paesaggistica, dovuta alla bellezza delle sue coste, formate da falesie a picco sul mare e isolotti più o meno grandi (es. il Pan di Zucchero), ad esse antistanti e alle suggestive vecchie miniere dislocate su tutto il territorio.
Nel settore più a nord della costa si trova il Monumento Naturale “Canal Grande di Nebida”. Si tratta di una piccola valle che si apre sul mare nella falesia. La valle è scavata negli scisti e nelle arenarie del Cambriano, che presentano strati di roccia disposti quasi verticalmente, ad opera degli eventi tettonici dell’orogenesi Ercinica.
Il punto di maggiore attrazione è rappresentato da una cavità naturale chiamata Grotta del Canal Grande (o delle Spigole). La grotta, in parte sommersa, presenta un doppio accesso, da mare e da terra. È lunga circa 150 metri, alta circa 30 metri e larga circa 5 metri. La Grotta del Canal Grande risulta, ad oggi, l’unica grotta nel mare della Sardegna, scavata negli scisti Cambriani.
Proseguendo da sud verso nord, si evidenziano diverse piccole cale. La prima è Porto Raffa, costituita da un arenile sabbioso racchiuso tra la costa alta scistosa. Segue, superato l’abitato di Nebida, Porto Banda. Si tratta di una piccola spiaggia estesa per circa 100 metri, formata da ghiaia e ciottoli di colore scuro, in fondo ad un’insenatura molto stretta e sbocco naturale di una valle. Proseguendo si trova Porto Ferro, una piccola insenatura difficilmente raggiungibile, posta al termine di un lungo e panoramico itinerario, accessibile solo a mezzi con trazione integrale. Nel promontorio omonimo troviamo Porto Corallo, piccolo porticciolo, rifugio per le imbarcazioni dei pescatori, caratterizzato da scogli calcarei di colore violaceo. Di fronte al vecchio centro minerario troviamo la spiaggia di Porto Masua. Ampia spiaggia ghiaiosa multicolore, raccolta tra le scogliere, in cui rimangono i resti di alcune strutture della vecchia attività mineraria, facilmente raggiungibile.
L’area ricade nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Costa di Nebida” (ITB040029), afferente alla Rete Natura 2000.