Il complesso archeologico di Noddùle sorge nel territorio di Nuoro. Si estende in un’area piuttosto vasta, in cui predomina una natura aspra e incontaminata, caratterizzata da querce da sughero e da affioramenti granitici.
La frequentazione del sito risale all’età prenuragica (III millennio a.C.) per proseguire fino all’età romana, ma raggiunse il suo apice nell’età nuragica
L’area archeologica comprende una grande varietà di monumenti. Sono ancora visibili due circoli megalitici, un nuraghe con il villaggio circostante e una fonte sacra.
I due circoli megalitici, risalenti al periodo prenuragico, sono composti da grosse pietre di granito leggermente distanziate tra loro.
Il nuraghe, costruito in blocchi di granito su un affioramento di roccia naturale, oggi è in parte crollato. La sua struttura comprende una torre principale e tre torri secondarie distribuite intorno ad un cortile centrale. A ridosso del nuraghe si conservano i resti di tre ambienti rettangolari di epoca romana, costruiti con il materiale di crollo del nuraghe. Nel terreno circostante, invece, sono visibili i resti di numerose capanne circolari di epoca nuragica.
Una tomba di giganti, oggi non più visibile, sorgeva a circa 100 m dal nuraghe.
A qualche centinaio di metri dal nuraghe è ubicata l’area sacra dedicata al culto delle acque, delimitata da un grande recinto con diversi ambienti circolari. Al suo interno conserva una grande fonte sacra in blocchi di trachite e granito. Uno spazio semicircolare precede l’ambiente principale, quadrangolare con sedili. Un pozzetto di forma cilindrica raccoglie l’acqua sorgiva. Una falsa cupola (thòlos) ricopre la struttura. La copertura è composta da blocchi di trachite perfettamente lavorati che generano un affascinante gioco di colori.
Il sito si raggiunge percorrendo la SS 389 che collega Nuoro a Bitti. Giunti al km 13, sul lato destro, il nuraghe si trova a meno di 200 m dalla strada.