L’antica città di Bithia sorge di fronte al meraviglioso mare di Chia.
Fu fondata dai Fenici intorno alla fine dell’ VIII sec. a. C., i Cartaginesi ne fecero poi uno dei più importanti empori del Mediterraneo.
La città continuò a prosperare anche in epoca romana, finché le incursioni dei pirati a partire dal sec. IV d. C. ne determinarono il declino.
Gran parte dei resti dell’antica città sono nascosti sotto terra o sommersi dal mare, che ogni tanto con le sue mareggiate fa riemergere qualche frammento di storia. Ad oggi non è stato possibile individuare con certezza la composizione del tessuto urbano. Tuttavia diverse campagne di scavo archeologico condotte a partire dalla prima metà del XIX secolo hanno permesso di identificare la probabile acropoli con edifici punici e resti di una cinta muraria presso il promontorio sul quale svetta la Torre Aragonese, un tempio dedicato al dio Bes, dal quale doveva provenire la statua in arenaria attualmente esposta al Museo Archeologico di Cagliari, una vasta necropoli con stratificazione di sepolture fenicie, puniche e romane.
Di fronte al promontorio, sull’isolotto Su Cardulinu, sono presenti i resti di un tophet fenicio e di un tempio punico. Gli scavi recentemente finanziati dal MiC si concentreranno sulla necropoli della spiaggia di Campana, dove le mareggiate degli ultimi anni hanno messo in luce alcune tombe, e sull’abitato individuato sulla collina nei pressi della torre.