Il castello di Monteleone sorge sulla sommità di un rilievo calcareo, nella zona orientale dell’attuale centro abitato. Sono oggi visibili soltanto alcuni tratti murari che delimitano ambienti privi di copertura.
Tra il XII e il XIII secolo, un ceppo della famiglia genovese dei Doria riuscì a consolidare la propria presenza nel nord ovest della Sardegna. Un’abile politica matrimoniale consentì il controllo di ampie porzioni del Giudicato di Torres, l’Anglona, parte del Meilogu e l’area di Alghero. La fondazione di una rete di castelli, residenze fortificate e simboli del potere fortificò il territorio. Nell’altopiano calcareo su cui sorge Monteleone Roccadoria fu eretta una poderosa cinta fortificata, a protezione del borgo e del castello.
Gli scavi archeologici (1998-2004) hanno confermato l’importanza dell’antica fortezza. La scelta del luogo da parte della famiglia ligure dei Doria, che volle la sua costruzione nella seconda metà del XIII secolo, fu strategica. L’area del castello era ben più ampia rispetto a quanto messo in luce e accoglieva: gli alloggi per il signore e per la corte, gli edifici per le guarnigioni militare e per gli armamenti, e l’archivio con i documenti sui possedimenti nel territorio.
La più antica fase edilizia si inquadra nel tardo Duecento. Un grande edificio, interpretabile come residenza fortificata, era suddiviso in due ambienti, probabilmente magazzini, con copertura a botte, comunicanti fra loro con un’apertura ad arco. La residenza signorile vera e propria doveva essere ospitata ai piani superiori, organizzati su solai in legno e pavimenti in mezzane di terracotta.
Alla seconda metà del XIV secolo i reperti datano il potenziamento delle difese del castello, per cui l’edificio del tardo Duecento venne inglobato in un percorso difensivo costituito da una cinta muraria e da alcune torri. La cinta proseguiva lungo la parte meridionale del pianoro, per oltre ottocento metri, intervallata da 10-11 torri a pianta circolare utilizzate come punti di avvistamento e riparo per il corpo di guardia.
La vita nel borgo medievale si interrupe nel 1436, dopo due anni di assedio da parte di una spedizione della Corona d’Aragona contro i Doria. Ciò comportò la distruzione del castello e del villaggio, cui seguì l’abbandono e lo spoglio durato per lunghi secoli.