San Valentino, in Sardegna, è conosciuto come “su santu coiadori”, ‘il santo che sposa’. L’unica chiesa isolana intitolata al santo protettore degli innamorati è a Sadali, pittoresco centro di origine medioevale e di tradizioni agropastorali della Barbagia di Seulo.
Al santo è dedicata anche la meravigliosa Cascata di San Valentino, sita nel centro storico del paese, l’unico in Sardegna che può vantare di possedere una rapida all’interno dell’abitato.
La cascata è alimentata dalla risorgiva Funtana Manna, attiva durante tutto l’arco dell’anno. Le acque della cascata compiono un salto di circa sette metri lungo un costone roccioso, ricoperto da muschi e altre piante acquatiche. Infine, il flusso termina, come quello delle innumerevoli fonti del paese, dentro “Sa Ucca Manna“, un baratro sotterraneo dotato di un sentiero in pietra che ne permette la visita.
La devozione al santo deriva da una leggenda locale. Tempo fa un vagabondo errante fece sosta a Sadali, di fronte a una cascata. Questo viaggiatore portava con sé una statuina del santo. Al momento di riprendere il cammino, nonostante gli sforzi, non riuscì più a spostare la statua dal punto in cui l’aveva poggiata. Fu così che gli abitanti del posto decisero di custodire gelosamente il simulacro ed eressero un ‘tempio’ a San Valentino. Il paese festeggia il suo patrono ben tre volte all’anno: il ‘classico’ 14 febbraio, l’8 maggio e il 6 ottobre. La suggestiva cascata sembra fatta apposta per una visita nel giorno più romantico dell’anno, da tempi immemori meta di pellegrini che chiedono al santo la grazia di trovare compagno o compagna.
Durante l’epoca feudale, la forza dell’acqua era usata per azionare i mulini, uno di questi può essere ancora osservato di fianco al salto della cascata. Il paese di Sadali fa parte dei “borghi più belli d’Italia” ed è stazione di sosta del Trenino Verde.