L’Area Marina Protetta Capo Carbonara rappresenta una zona di tutela naturalistica ricadente nel territorio comunale di Villasimius.
L’area marina protetta si trova nella Sardegna sud orientale, nella zona di Mar Tirreno che si estende da Capo Boi fino all’area antistante l’Isola di Serpentara, includendo il promontorio di Capo Carbonara e l’Isola dei Cavoli, per una superficie totale pari a 14.360 ettari.
All’interno dell’area sono incluse inoltre la secca dei Berni (nella zona di mare antistante Villasimius, fra l’isola dei Cavoli e l’isola Serpentara), le secche di Mezzo e di Libeccio (a sud dell’isola dei Cavoli), la secca di Santa Caterina a ovest dell’omonima cala e la secca dei Pescatelli nella zona di mare antistante Porto Sa Ruxi.
L’AMP rappresenta la terza area marina più estesa della Sardegna ed è suddivisa in quattro zone, con diversi livelli di protezione: Zona A (riserva integrale), Zona B (riserva generale), Zona C (riserva parziale) e Zona D (riserva sperimentale).
Nei fondali dell’area si trova un’estesa prateria di Posidonia oceanica che fa da habitat a diversi esemplari di Pinna nobilis, noti comunemente come “nacchere”. Nelle parti sommerse dei promontori, tra le rocce granitiche tipiche di questo settore della Sardegna, si possono identificare gorgonie e gigli di mare.
Tra le specie di alghe presenti nell’area, si segnala la presenza del genere Cystoseira. Questa riveste un ruolo importante nel sistema ecologico marino-costiero mediterraneo, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “costruttore di ecosistemi”.
L’interdizione alle attività di pesca hanno portato negli anni al ripopolamento delle acque di tutta l’area. Sono infatti presenti tutte le specie ittiche tipiche del Mediterraneo, ed in particolare: labridi, sparidi, serranidi, grongoidi, murenoidi, carangidi. Non è raro imbattersi in branchi di occhiate, salpe e castagnole. Inoltre barracuda, ricciole e dentici sono frequentatori di tutte le secche. Cernie e corvine sono solite avvicinarsi ai sub o sotto costa.
Inoltre non è raro avvistare esemplari di delfini, in particolare nelle prime ore del mattino e durante il tramonto.
Nell’area è vietata la pesca subacquea in tutte le Zone. Nella Zona A, la più tutelata, sono anche vietate la navigazione e la balneazione. Tuttavia, nelle altre Zone, è possibile effettuare immersioni con autorespiratore, dopo aver ottenuto il benestare dalla direzione dell’AMP o accompagnati da operatori autorizzati.
Le immersioni sono un’attrattiva importante sia dal punto di vista naturalistico che dal punto di vista archeo-antropologico. Infatti nell’area sono presenti diversi relitti di imbarcazioni di varie epoche, dalle galere romane ai velieri spagnoli, sino ai moderni battelli.
All’interno dell’AMP ricadono altri importati siti tutelati quali: il Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu” e le Zone di Protezione Speciale (ZPS) di “Capo Carbonara e stagno di Notteri – Punta Molentis”, “Isola dei Cavoli”, “Isola Serpentara”.
L’Area Marina Protetta Capo Carbonara prende il nome dal promontorio omonimo. Il piccolo paese di Carbonara, o meglio “Crabonaxa”, divenne Villasimius solo nel 1862. Il nome originale era legato all’intensa attività di sfruttamento del carbone di legna, un tempo praticata nella zona.
Le sue coste sono sempre state, nei secoli passati, un’area strategica per il controllo dei traffici marittimi. Ne sono testimonianza le numerose torri d’avvistamento, presenti sin dall’epoca Medievale.