La grotta Is Zuddas, situata nel territorio di Santadi, si presenta come una cavità creata dall’incessante lavoro erosivo dell’acqua, derivante da una falda sotterranea.
Il percorso turistico si sviluppa in un totale di circa 500 metri, suddiviso in varie stanze. Tra le sale più caratteristiche ci sono la sala delle eccentriche, il salone del Teatro e la sala dell’Organo.
In particolare, le “eccentriche” sono delle formazioni carsiche di aragonite, caratteristica e simbolo di is Zuddas. Rappresentano come un intreccio di “fili impazziti“, sviluppati in ogni direzione, nel più totale disordine, quasi vincendo la forza di gravità.
La sala dell’organo invece deve il suo nome alla presenza di una colonna carsica che ricorda il noto strumento musicale a canne.
Un altro elemento di pregio della cavità sono “i fiori di grotta“. Questi sono delle particolari e caratteristiche formazioni carsiche di aragonite. I minerali formano dei veri e propri ciuffi di cristalli, simili ad aghi, che accrescendosi hanno generato delle bianche forme arborescenti.
In realtà la grotta fa parte di un complesso reticolo di cavità carsiche sotterranee che si sviluppano per un totale di 1650 metri nelle rocce del monte Meana. Questo colle, alto circa 240 m. s.l.m., costituito di roccia calcarea del Cambriano, ha riservato numerose sorprese agli speleologi che hanno studiato la grotta a partire dagli anni ’60.
Inoltre, all’ingresso delle cavità, resistono le tracce fossili del prolagus sardus, un roditore esistito solo in Sardegna e Corsica, estinto circa quattro secoli fa.
All’interno della grotta, nel periodo natalizio, viene allestito un presepe, arricchito dalle sculture in trachite dell’artista Giovanni Salidu.