La Grotta di Santa Barbara si trova nel territorio del comune di Iglesias, nei pressi del villaggio minerario di San Giovanni.
La storia della sua scoperta è infatti collegata all’attività mineraria di questa zona della Sardegna. Nel 1952, durante gli scavi per la costruzione di una nuova galleria della miniera, dopo aver abbattuto una parete di roccia, i minatori si trovarono di fronte ad un’enorme sala.
Lo spettacolo offerto dalle concrezioni incontaminate della grotta, era rimasto fino ad allora sconosciuto, protetto dalla montagna. La cavità è costituita da un’unica grande sala, alta oltre 25 metri. L’ambiente è caratterizzato da varie concrezioni quali: colonne, stalattiti e stalagmiti, ricoperte da eccentriche di aragonite. Nella grotta sono inoltre presenti diella particolari concrezioni a nido d’ape, disposte lungo le pareti e la volta. Nella parte inferiore è inoltre presente un piccolo specchio d’acqua.
La grotta di Santa Barbara risulta tra le più antiche del mondo, la più ‘anziana’ d’Italia. Infatti, dal punto di vista geologico, la grotta si apre tra uno strato di calcare ceroide e dolomia gialla silicizzata, formazioni risalenti al Cambriano inferiore (circa 500 milioni di anni fa). Inoltre rappresenta un unicum in tutta Europa per i cristalli tabulari di barite bruno scuro presenti sulle sue pareti.
Alla grotta si accede tramite un percorso guidato che si basa sul vecchio circuito minerario. Infatti nel periodo dal 1875 al 1998 dal sito si estraevano piombo e zinco. L’accesso alla grotta avviene a bordo di un trenino elettrico che attraversa la galleria mineraria. Dal trenino, con un ascensore si risale lungo il pozzo per circa 36 metri per poi entrare nella cavità con una scala a chiocciola. La grotta, ancora oggi, non ha sbocchi diretti con l’esterno, motivo che ha permesso la sua conservazione.
