L’isola di Tavolara si caratterizza per la sua singolarità: una parte basale con rocce granitiche (Spalmatore di Terra) su cui poggia un vasto affioramento di calcari mesozoici, che raggiunge i 565 m s.l.m., presso Punta Castellaccio.
Sede di un gran numero di piante endemiche, di una colonia stabile di capre selvatiche e sito di nidificazione per numerose specie di uccelli, l’isola ha una lunga storia di occupazione umana.
Nelle grotte formatesi grazie al carsismo, gli archeologi hanno rinvenuto resti materiali e resti di pasto databili tra il neolitico e l’età nuragica. Nella grotta del Papa si trovano anche degli importantissimi pittogrammi databili alla Cultura di Bonu Ighinu (4000-3400 a.C.).
Recenti scavi hanno mostrato l’uso dell’isola per scambi commerciali tra gli etruschi e i nuragici intorno al IX sec. a.C. A est dello Spalmatore di Terra sono presenti i resti dei forni della calce che funzionarono nell’isola durante il XIX e il XX secolo. L’isola si raggiunge con traghetto partente da Porto San Paolo.