Nella suggestiva altura di Sa guardia ‘e is pingiadas, immerse nella macchia mediterranea, si trovano le vestigia dell’area del tofet, un santuario fenicio a cielo aperto.
Fu frequentato a partire dell’VIII sec. a.C., rimasto in uso durante tutto il periodo punico (VI-III a.C.) e fino il I sec. a.C., ben oltre la conquista romana della Sardegna del 238 a.C.
Dedicato alla dea Tanit e al dio Baal Hammon, il tofet, era un luogo sacro in cui venivano sepolte, con particolari riti, le spoglie cremate di bambini nati morti o deceduti in tenera età.
A partire della tarda età fenicia il santuario si costellò di centinaia di cippi, betili semplici e stele in pietra configurate come piccole edicole templarie ornate con figure di donne suonando un tamburello, uomini con una stola sulla spalla sinistra o agnelli passanti, oggi esposti nel Museo Archeologico di Sant’Antioco.