Percorrendo le strade di Ulassai, ci si imbatte in una serie di opere di arte contemporanea e land art. Queste costituiscono il percorso del Museo Diffuso realizzato dell’artista ulassese Maria Lai.
Le prime opere risalgono al 1982, un anno dopo la messa in opera della performance corale Legarsi alla montagna. A seguito del successo della performance, il comune di Ulassai decise di restaurare l’antico Lavatoio comunale. Maria Lai installò un telaio-soffitto, richiamando il tema della tessitura, lavoro convenzionalmente femminile, proprio come il lavatoio.
Nel corso degli anni 90 Maria Lai realizzò numerosi altri interventi artistici, sempre confrontandosi con i temi della tradizione isolana e nell’ottica della riqualificazione dei luoghi. Un esempio di questo sono Le capre cucite del 1992, realizzate su una spoglia parte di cemento armato; nel 1993 realizzò La scarpata, con il quale l’artista elimina una piccola discarica che sfregiava letteralmente la montagna.
Dieci anni più tardi Maria Lai tornò a operare nel paese di Ulassai, realizzando opere soprattutto legate al dimensione del gioco dei bambini e delle loro paure. Questa tematica la possiamo vedere nelle opere La casa delle inquietudini del 2005 e Il volo del gioco dell’oca del 2003. In tutte queste opere, Maria Lai coinvolge direttamente i bambini del paese.
Essi non sono solo gli esecutori dell’opera, ma anche i destinatari.
Altre opere presenti nel percorso del museo sono La strada del rito, I libretti murati, L’arte ci prende per mano, La lavagna, Il muro del groviglio e Il pastorello mattiniero con capretta.