I primi murales a Oliena cominciarono ad essere realizzati intorno agli anni Settanta e, come la maggior parte delle opere di quel periodo, hanno un forte carattere di denuncia politica e sociale. È un esempio di questo l’opera di Elisabetta Carboni e Diego Asproni in Corso Vittorio Emanuele II, nella quale i due artisti illustrano le proteste scatenatesi in opposizione all’approvazione della legge sulle chiudende del 1820.
A Oliena si trovano però anche murales con scene di vita campestre, che celebrano le attività agropastorali del luogo e anche murales di soggetto decisamente più folkloristico. Ne è un esempio il murales Dedicato a Maria Palimodde, opera di Luigi Colombu, in via Carrera de Palathos, nel quale si omaggia la signora Palimodde che ogni anni, in occasione della festa de S’Incontru, sparava dal suo balcone quattro colpi di fucile a salve nel momento in cui sotto la sua casa passava la processione.