Il monumento funebre, realizzato nel 1914, è opera dello scultore Francesco Ciusa (1883-1949); è posto sulla tomba dell’avvocato Felice Sanna Manunta e sua moglie Antonietta Manconi.
La scultura rappresenta un austero angelo alato che poggia stabilmente entrambi i piedi a terra e porta al petto una grande spada. La foggia della spada ricorda una croce, riprodotta anche nel clipeo all’incrocio tra elsa e manico. L’angelo è rappresentato con caratteri secessionisti, come denotano i ricchi ma rigidi drappeggi della tunica e la resa dei lineamenti del volto o delle ali piumate.
La posizione del corpo è stabile e sicura, le ali sono aperte in posizione verticale, pronte al movimento; il volto ha un’espressione serena ma intensamente vigile; infine la spada non è poggiata al suolo bensì pronta all’utilizzo e seppur rovesciata è trattenuta tra le mani. Questi elementi fanno ipotizzare che l’iconografia più corretta a cui far aderire la raffigurazione sia quella di angelo custode, piuttosto che angelo del silenzio, come invece è spesso identificata.
L’angelo custode che protegge il sonno dei defunti e che placidamente sta di guardia è un’iconografia particolare e differente da quelle presenti nel cimitero, che raffigurano perlopiù angeli addolorati, che accompagnano il defunto o angeli del silenzio che sollecitano a non disturbare il riposo eterno.