Le Capre Cucite è un’opera dell’artista ogliastrina Maria Lai, realizzata nel 1992 nel muro di contenimento situato all’ ingresso del centro abitato di Ulassai e facente parte del museo diffuso.
L’opera, riconosciuta come Land Art, è realizzata con i materiali più poveri e bassi della modernità e racchiude temi identitari, suggeriti anche dallo scrittore e amico dell’ artista, Salvatore Cambosu.
I materiali in questione erano principalmente cemento, cavi elettrici neri e i tondini di ferro, che lei utilizzava come un filo capace di annodarsi.
Lai utilizzò la parete di cemento come una grande tela, su cui ricamò un gregge di capre che replicò in serie, secondo una stilizzazione caratteristica della produzione dell’artista, utilizzata anche nelle opere tessili come tappeti e cuscini.
Le capre cucite sono sequenze di rettangoli che evocano il profilo delle capre e sembrano imbastiti sul muro.
Questi disegni da un lato hanno qualcosa di ieratico, come se si ispirassero ai rilievi egizi, mentre dall’altro sono geometrie imprecise dalla voluta ingenuità delle forme.
Le capre presentano un corpo quadrangolare con muso e corna realizzati con pochi tratti lineari.
L’ idea di voler ricreare un tessuto è dovuta al fatto di trovarsi nelle vicinanze della cooperativa di artigianato tessile Su Marmuri.