La Chiesa di San Michele si trova in territorio di Ploaghe, dove sorgeva il sito campestre del villaggio di Salvennero, abbandonato alla fine del XVIII secolo.
In una bolla papale la Chiesa risulta essere sede abbaziale nel 1138 e legata ai Vallombrosani, ma del monastero sussistono poche tracce.
La chiesa è a croce commissa ed è triabsidata. L’aula mononavata presenta una copertura lignea, mentre i bracci del transetto sono voltati a crociera.
Possono essere individuati due momenti costruttivi grazie alle differenze nei paramenti.
Risalgono ad un primo momento le murature in calcare in cantoni di media pezzatura della facciata, delle absidi e del transetto, secondo la tecnica propria delle maestranze attive nel Giudicato di Torres alla fine dell’XI secolo.
Sono successivi i frontoni dei prospetti principali e la sacrestia in opera bicroma, caratteristica delle maestranze attiva nella vicina fabbrica di Sant’Antonio di Salvenero nel primo quarto del XIII secolo.
La facciata, in cui è presente un oculo circolare con luce cruciforme, è inquadrata da paraste d’angolo ed è divisa in tre specchi. Era preceduta da un portico a pilastri di cui restano le sagome.