In via San Giovanni, nel quartiere di Villanova, sotto le pendici di Castello, si trova la chiesa di San Cesello. Come riportava la lapide che sovrastava il portale, la fabbrica fu edificata nel 1702, a pochi passi da Porta Cavagna, per iniziativa dal gremio dei bottai , i quali ne fecero la sede della loro associazione. Il Santo dedicatario era il fanciullo che, secondo la tradizione, aveva subito il martirio proprio vicino a Porta Cavagna.
Considerando le poche risorse a disposizione, delle maestranze locali si occuparono dei lavori di costruzione, realizzando un edificio semplice e di modeste dimensioni. La facciata quadrangolare presenta un piccolissimo rosone centrale per la luce e un arco a sesto acuto sopra l’architrave piatto del portone. Il piccolo campanile a vela a due luci è un segno ulteriore della ripresa di un impianto gotico-aragonese, come quello della chiesa di San Bartolomeo.
Come l’esterno, anche l’interno è caratterizzato da particolare modestia. L’aula unica è abbellita da un altare barocco in legno, datato al 1703. Esso presenta un unico ordine, tripartito da colonnine lignee tortili di colore dorato, con attico. Ai lati, l’altare ospita due tele: a sinistra il Martirio del Santo coi santi Cesello e Camerino e a destra Martirio di San Lussorio presso Porta Cavana, dipinte da Juan M. Scaletta, padre di Sebastiano. Al centro, la nicchia ospitava il simulacro di San Bartolomeo¸ oggi al Museo del Tesoro del Duomo, intagliato da una bottega lombarda nel XV secolo.