Il museo Sa Potecarìa è una ricostruzione della farmacia Fanni dei primi decenni del Novecento. Il suo nome deriva dagli antichi vocaboli della lingua sarda “Potecàriu” e “Potecarìa”, con cui i più anziani di Villacidro, fino a non molto tempo fa, indicavano il farmacista e la farmacia. Nel Farmamuseo sono conservati ed esposti arredi, libri e utensili sanitari e farmaceutici di varia provenienza, acquistati e raccolti dal dottor Ignazio Fanni. Appartengono a un arco cronologico compreso fra il XVII e il XX secolo.
Il nucleo originario della raccolta è costituito dagli oggetti appartenuti alla vecchia farmacia del signor Luigi Mancosu, aperta nel 1915. Della Potecarìa Mancosu il Farmamuseo custodisce ancora il bancone originario e un bilancino. Dopo la morte del dottor Mancosu nel 1927, le eredi cedettero il locale al dottor Giovanni Fanni, meglio noto come Nino.
Dal 1935 Nino iniziò l’ammodernamento della farmacia e rinnovò completamente i locali e le attrezzature. Ai lati del locale adibito alla vendita realizzò due vani, uno destinato a laboratorio e l’altro a studio per il farmacista. Eliminò inoltre alcuni vecchi articoli legati alla superstizione (come le penne di civetta che venivano acquistate dalle fattucchiere del paese) e avviò un’attività all’insegna dello scrupolo scientifico.
Nel 1988 diventò titolare della farmacia il figlio Ignazio. Ignazio Fanni ebbe la lungimiranza di non disfarsi degli oggetti del passato. I vecchi strumenti vennero custoditi con amorosa sollecitudine come importante documento storico. Fu proprio Ignazio Fanni ad allestire il Farmamuseo. Alla sua morte, avvenuta nel 2010, la conduzione della Farmacia passò a Cristina e Barbara Fanni (figlia e nipote di Ignazio) che trasferirono la sede nella moderna struttura in piazza Lavatoio.