Il sito, su cui oggi sorge la Cittadella dei Musei di Cagliari, ha subito diverse trasformazioni nei secoli. Durante la dominazione spagnola venne realizzato il bastione di San Pancrazio e nel ‘700 i piemontesi costruirono alcuni fabbricati per ospitare il Regio Arsenale.
Nel 1970, per sopperire all’inadeguatezza del Museo Archeologico di Piazza Indipendenza, sovraccarico di reperti e lontano dai moderni sviluppi della museografia, Piero Gazzola e Libero Cecchini trasformarono il Regio Arsenale nell’odierna Cittadella dei Musei. Il complesso museale sorge sull’acropoli della città in un luogo particolarmente privilegiato e adatto a accogliere e custodire la più grande raccolta dell’artisticità sarda. Gli architetti si concentrarono sull’esaltazione dei valori ambientali e paesaggistici del luogo piuttosto che su quelli meramente architettonici.
La composizione degli edifici, realizzati in calcestruzzo e pietra, mira al recupero delle preesistenze e alla volontà di conferire una propria indipendenza a ciascun fabbricato. Si vede un sistema di edifici posti ad altezze differenti e legati dal verde prativo degli spazi aperti.
Gli interni sono modulati dalla luce naturale che crea l’atmosfera espositiva e godono di un linguaggio essenziale. La cittadella ospita il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari con i numerosi reperti preistorici della cultura nuragica, la Pinacoteca Nazionale, il Museo Etnografico, la Collezione delle Cere Anatomiche ed il Museo d’arte Siamese.