La chiesa e l’annesso convento delle Clarisse si trovano nel centro storico di Oristano a poca distanza dalla Torre di Mariano II.
Eretta nel 1343 per volere del giudice di Arborea Pietro III, sorge sui resti della preesistente chiesa di San Vincenzo.
Ricostruita in stile neogotico nel 1923, della fase medievale sopravvivono la facciata, l’abside quadrangolare e alcuni elementi dell’antica copertura lignea dell’unica navata.
Il prospetto a capanna coronato dal campanile a vela, è realizzato in conci squadrati e sopraelevato da scalinata. Nella semplice facciata si aprono il portale centrale e in asse oculo modanato affiancato da due monofore.
Gli alzati dell’unica navata, in conci regolari di trachite e arenaria alternati in fasce singole, accolgono il riservato matroneo e gli emblemi del giudicato d’Arborea con l’albero deradicato e i pali d’Aragona. All’interno è conservato un frammento di pittura murale riproducente Mariano IV che pone il primogenito Ugone III sotto la protezione della santa titolare, ma anche alcuni affreschi, recentemente scoperti e databili probabilmente all’età medievale.
All’interno del convento sono conservate diverse opere d’arte, preziosi argenti e alcuni sigilli della badessa, il più antico dei quali risale al XIV secolo.
Nel corso dei secoli il convento perse le proprie ricchezze e nel 1855 venne incamerato ai beni dello Stato. Solo nel 1894 le suore riuscirono a tornarne in possesso acquistandolo a una pubblica asta. Nel 1949 il complesso delle suore Clarisse fu dichiarato monumento d’interesse nazionale.