L’imponente chiesa dedicata a Santa Teresa d’Avila sorge ai limiti del centro storico del paese; sito abitato in epoca nuragica, come dimostrano il protonuraghe della Giara e alcune Tombe dei Giganti, e nuovamente a partire dalla dominazione aragonese.
L’edificio di culto, costruito nel XVI secolo in forme tardogotiche, si erge su una chiesa di epoca precedente. Già nel Seicento l’impianto originario è sottoposto a modifiche e ampliamenti che prevedono l’inserimento del presbiterio quadrangolare, con volta a crociera stellare e gemme pendule che riportano la data 1607. Nei due secoli successivi invece l’unica navata è ampliata e dotata di cappelle laterali. Le cinque cappelle per lato sono voltate a botte, così come la navata centrale, alla quale si raccordano mediante arconi a tutto sesto; il presbiterio rimane quindi come unica testimonianza del gusto tardogotico.
Il presbiterio accoglie il grande altare marmoreo tridentino intarsiato racchiuso dai sedili del coro ligneo; mentre le cappella ospitano alcuni interessanti altari lignei del XVI secolo, di cui uno dedicato a Sant’Efisio.
Il prospetto a salienti con terminale curvilineo a doppia inflessione e volute laterali, è distinto in specchi da lesene; nello specchio centrale si apre il portale d’accesso con timpano curvilineo spezzato e dentellato, nel quale è collocata la targa che ricorda la consacrazione nell’anno 1743. Sopra il portale doveva aprirsi un grande oculo, ormai tamponato e sostituito da monofora modanata. In linea con il prospetto è il campanile a canna quadrata a cui è addossata la più piccola torre dell’orologio.