Nel centro di Calangianus, delizioso borgo gallurese noto per la lavorazione del sughero, si trova la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Giusta. L’imponente edificio, costruito interamente in granito, costituisce con le adiacenti chiese minori di Santa Croce e del Rosario un unico complesso architettonico. Le prime notizie concernenti la parrocchia, il cui impianto è sicuramente più antico, risalgono al 1596, quando il pittore Andrea Lusso fu incaricato dal vescovo di dipingere la pala d’altare, oggi custodita presso l’Oratorio di Santa Croce.
Il prospetto principale ospita al centro il portale lunettato, abbellito da un bassorilievo ceramico e sormontato da finestrone centinato; sul lato posteriore sinistro si innalza l’alta torre campanaria, che reca incisa sull’architrave della finestra settentrionale la data 1646.
L’interno, a navata unica voltata a botte, si distingue per lo splendido coro ligneo, realizzato nel 1883 dai fratelli Clemente di Sassari e per il pregevole apparato decorativo fortemente voluto da Padre Bonaventura.
Il frate cappuccino, figura emblematica e mecenate del paese, commissionò alla fine dell’Ottocento importanti opere. Incaricò il pittore milanese Antonio Dovera di realizzare il ciclo di affreschi delle volte e quello del presbiterio; commissionò allo scultore sassarese Lorenzo Caprino di scolpire l’altare maggiore, la balaustra ornata da due leoni, il pulpito in marmo e il battistero.