L’antica chiesa dedicata a san Vito sorge su un’ampia piazza sopraelevata, che domina sul centro abitato sottostante.
Edificata nel XIV secolo, in forme del gotico catalano, è consacrata nel 1328. Si imposta su unica aula con copertura lignea, sulla quale si aprono grandi cappelle; la navata è conclusa da presbiterio coperto da piccola cupola su tamburo quadrangolare.
Il presbiterio è anticipato da scalinata e balaustra e introdotto da grande arco a tutto sesto riccamente decorato; ospita l’altare maggiore tridentino in marmi policromi, che accoglie la scultura lignea del santo titolare, il Retablo della Madonna del libro del Maestro di Gergei e il Retablo della Dormitio Virginis realizzato da Antioco Mainas.
Le cappelle laterali sono riconducibili a diversi periodi di costruzione: sul lato sinistro si aprono le tre cappelle rinascimentali, introdotte da archi a tutto sesto; quelle sul lato destro invece presentano ancora le forme del gotico aragonese. La seconda cappella a destra ospita la scultura lignea di San Biagio; la terza richiama influenze arabe; mentre la quarta è coperta volta a crociera costolonata con gemma pendula. Opera di eccellente fattura è il Compianto sul Cristo morto, databile alla meta del XVI secolo e riconducibile a bottega spagnola.
Il prospetto, simile a quello della chiesa di Santa Cecilia a Escolca, mantiene le forme gotiche catalane, con sviluppo orizzontale alleggerito dalla verticalità della torre campanaria addossata sul lato destro. Nella semplice facciata su alto zoccolo e conclusa da merlatura, si aprono il portale e tre oculi, di cui il centrale di maggiori dimensioni, mentre i laterali ottagonali. Il portale a tutto sesto è racchiuso tra colonnine e sopracciglio archiacuto ribassato, poggiato su capitelli fitomorfi.