La chiesa sorge nella periferia del centro abitato, in posizione sopraelevata, dalla quale domina il paesaggio sul porto e le saline.
La particolare intitolazione è una dedica ai giovani che nel 1212 si imbarcarono per la “Crociata dei fanciulli“. Infatti, dei sette vascelli partiti da Marsiglia alla volta di Gerusalemme, solo due si salvarono da una tempesta approdando nell’isola di San Pietro. Per questo motivo papa Gregorio IX volle erigere una chiesa in loro memoria su quest’isola ancora disabitata.
L’attuale edificio si imposta quindi sulle spoglie della chiesa medievale; infatti quando l’ingegnere militare piemontese Augusto della Vallea nel 1736-38 si occupò della pianificazione dell’insediamento concesso dal re Carlo Emanuele III ai tabarchini, si fece carico anche del rifacimento della chiesa.
Il bianco prospetto di gusto tipicamente piemontese è distinto in specchi da lisce lesene, spezzate da cornici; nello specchio centrale si eleva il timpano triangolare, mentre al centro si apre un finestrone reniforme. L’interno si imposta su unica aula con copertura a botte ribassata, conclusa da abside quadrangolare. Il presbiterio leggermente rialzato ospita l’altare maggiore in marmo, un Crocifisso ligneo e il simulacro di San Pietro. La chiesa conserva anche le spoglie dell’ammiraglio Vittorio Porcile, che si scontrò con le truppe napoleoniche nel 1793 nella tentata occupazione della Sardegna sabauda.