La Basilica dei Santi Gavino, Proto e Gianuario a Porto Torres è la chiesa romanica più grande in Sardegna.
Edificata nella prima metà dell’XI secolo, la chiesa ha ricoperto il ruolo di Cattedrale fino al 1441
L’edificio sorge tra due cortili e sopra due chiese più antiche risalenti al IV-V secolo, delle quali sono stati trovati i resti archeologici e da cui proverrebbero alcuni marmi di spoglio individuabili nella struttura.
La prima menzione del titolo risale al 1065 ed è contenuta nel Condaghe di San Pietro di Silki. Invece, dal Condaghe di San Gavino si ricava la notizia della costruzione della basilica in due tempi distinti.
La Basilica di San Gavino rappresenta un unicum in Sardegna per la sua particolare pianta con absidi contrapposte.
L’interno è trinavato da colonne con capitelli marmorei di reimpiego e da tre coppie di pilastri cruciformi. La navata centrale è coperta in legno, esternamente in lastre di piombo, mentre le navate laterali sono coperte con volte a crociera.
Sono di notevole interesse i portali. In quello meridionale troviamo la Porta Santa e il portale gemino gotico-catalano costruito nel 1492 in sostituzione di uno precedente romanico. Quest’ultimo venne nello stesso anno smontato dal maestro Zazius e in parte ricomposto nel lato nord; è decorato da bassorilievi del XII secolo raffiguranti Adamo ed Eva e da una lunetta con una scena di battaglia.
Sul lato nord vi sono anche due epigrafi funerarie medievali, una delle quali, datata 1211, reca un monito contro la violazione della sepoltura, una sorta di maledizione.
Nel XVII secolo fu edificata, al di sotto della chiesa, una cripta in cui conservare le sacre reliquie di San Gavino e dei suoi compagni di martirio Proto e Gianuario, patroni dell’Arcidiocesi di Sassari.