La tomba dei giganti di Paule Luturru è organizzata intorno a un corridoio funerario realizzato con doppia fila di lastroni, dotata di abside terminale ed esedra semicircolare. Al centro dell’esedra si apre l’ingresso con soglia con lastra a cui segue un gradino con incasso, probabilmente utile per l’inserimento di un portello di chiusura.
L’esedra consiste in quattro blocchi per parte in trachite. Il corridoio ha una pianta rettangolare allungata e si sviluppa per m 10 di lunghezza e m 1,20 di larghezza. Il suo pavimento era foderato con lastrine di cui alcune rimangono in situ. Al corridoio si appoggia il corpo monumentale lastricato, ben conservato nel lato nord, compromesso dai lavori agricoli nel lato sud. Il lastricato doveva avere probabilmente lo scopo di delimitare e valorizzare il monumento.
La tomba è databile al Bronzo Medio (1600-1300 a. C.). Dovette essere costruita su un’area già sacra, perché nei muri intorno, davanti all’esedra e nella tomba stessa sono stati recuperati 46 frammenti di menhir riutilizzati.
Nelle vicinanze della tomba si conserva un piccolo tratto di strada lastricata e una polla d’acqua chiamata dai samughesi sa paule (palude) che da il nome all’area. La tomba si trova su una platea naturale che permette di osservare il paesaggio circostante, fatto di campi, muri a secco, animali e pinnatzos, i ricoveri per i pastori in pietra a secco.
Le automobili possono sostare a ridosso dell’entrata all’area, oppure dove si trova Sa Paule a circa m 200. Per i bus è preferibile parcheggiare in uno spiazzo che sta a m 700 di distanza.